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È una condizione di labilità emotiva che si manifesta nei primissimi giorni dopo il parto, raggiunge il suo picco a 3-4 giorni, per poi risolversi entro i 10-15 giorni successivi. 

Baby blues

Osservabile circa nell’80% delle madri, si tratta di uno stato d’animo caratterizzato per lo più da crisi di pianto e sbalzi d’umore e dovuto al profondo sconvolgimento ormonale tipico di questo periodo (crollo di estrogeni e progesterone): in genere l’umore si ristabilisce nel giro di poche settimane in maniera spontanea, senza per forza generare un disagio psichico o effetti rilevanti a lungo termine per la mamma o il bambino.

La DPP materna coinvolge il 10-15% delle donne nel primo anno di vita del bambino, indipendentemente da età, etnia, status socioeconomico e livello di formazione.

Depressione peripartum (DPP)

Per definizione può manifestarsi in gravidanza o nelle settimane dopo la nascita (spesso anche 4-6 mesi dopo) con sintomi tipici, talvolta associati a un vissuto di indifferenza e distanza emotiva nei confronti del neonato. Ha una durata media di 3-6 mesi, ma fino al 25-30% dei casi può persistere fino a 1 anno dall’esordio. 
 

La DPP paterna si manifesta invece con sintomi spesso differenti e con un’incidenza tra l’8.5% e il 12.7%. 

Altre forme di disturbo psichico del periodo perinatale

Disturbo d'ansia perinatale

Ha un'incidenza del 9.9& nei primi 6 mesi dopo il parto e le sue caratteristiche principali sono il forte senso di inadeguatezza e l'emergere di dubbi che comportano un vissuto di incapacità ad occuparsi del bambino e la preoccupazione di potergli nuocere. Inoltre, si possono osservare sintomi quali ipervigilanza e tensione motoria persistente, tali da condurre anche a dei disturbi del sonno durevoli e invalidanti.

Disturbo post-traumatico da parto (PTSD)

È una condizione patologica che può essere spesso sottovalutata e sotto-diagnosticata benché presente nel 3.1% delle donne nel periodo postnatale e anche fino al 15.7% nei gruppi a rischio (es. genitori di prematuri). Può comportare delle gravi conseguente sulle capacità del genitore di relazionarsi con il proprio bambino e di affrontare eventuali gravidanze future (in talune situazioni a rischio, un parto percepito come traumatico potrà infatti favorire l'insorgenza di sintomi depressivi nel corso delle gravidanze successive).

Disturbo bipolare del post-partum

È una patologia di grado severo, spesso confusa con la depressione tipica del periodo post-partum (una diagnosi su cinque) a causa della compresenza di sintomi depressivi. Se questi insorgono in particolare nel corso del primo mese dopo il parto è bene porre un'attenzione specifica alla definizione della diagnosi perché potrà trattarsi di un disturbo bipolare del post-partum.
Un altro possibile segnale distintivo di questo quadro clinico è un'insonnia persistente nelle madri che faticano a riposare, anche quando il bebè dorme adeguatamente.

Psicosi post-partum

È una patologia rara (prevalenza 0.1-0.2%), ma estremamente grave e caratterizzata ad una condizione di disorganizzazione mentale, presenza di idee deliranti e bizzarre e un'agitazione generale della partoriente. L'insorgenza dei sintomi è precoce, dall'immediato post-partum, fino a due settimane dopo la nascita del bebè.

I disturbi del periodo perinatale possono insorgere già molto prima del parto 
e spesso non si esauriscono in breve tempo.

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